Cos’è la Zonulina
La Zonulina è una proteina umana prodotta dalla mucosa intestinale danneggiata che modula in modo reversibile le giunzioni strette degli enterociti (tights junctions), che costituiscono la barriera intestinale.
L’epitelio intestinale rappresenta la più grande interfaccia tra l’ambiente esterno e l’ambiente interno dell’organismo umano e costituisce la principale barriera attraverso la quale le molecole possono essere assorbite o secrete. Ad oggi, sono disponibili evidenze scientifiche che attribuiscono alle giunzioni strette un ruolo importante nella regolazione della permeabilità epiteliale influenzando il flusso paracellulare di fluido e soluti. Le giunzioni strette sono uno dei tratti distintivi degli epiteli assorbenti e secretori, sono strutture dinamiche piuttosto che statiche e si adattano facilmente a una varietà di circostanze evolutive, fisiologiche e patologiche.
La scoperta della Zonulina come marker di valutazione della permeabilità intestinale
La Zonulina è stata scoperta e descritta per la prima volta dal Dr. Alessio Fasano nel 2000, il quale ha ipotizzato come la sua disregolazione potesse contribuire alla perturbazione della funzione di barriera intestinale, portando al passaggio di antigeni coinvolti nella patogenesi di diverse malattie come allergie alimentari, intolleranze alimentari, infezioni del tratto gastrointestinale, malattie autoimmuni e infiammatorie.
Fasano ipotizzò che le zonuline partecipassero alla regolazione fisiologica delle giunzioni serrate intercellulari non solo nell’intestino tenue, ma anche in un’ampia gamma di epiteli extraintestinali e nell’onnipresente endotelio vascolare, compresa la barriera ematoencefalica.
Inoltre, il rilascio di Zonulina sembra essere favorito dai batteri, identificati come potenti fattori scatenanti il rilascio di tale proteina.
Nell’ultimo decennio, un numero sempre più crescente di studi ha scelto come focus principale della ricerca la genetica umana, il microbiota intestinale (l’insieme dei microrganismi presenti a livello dell’intestino) e la proteomica, suggerendo che la perdita della funzionalità a livello della mucosa, soprattutto nel tratto gastrointestinale, abbia un’influenza sostanziale sul traffico/passaggio degli antigeni, influenzando così la stretta interazione bidirezionale tra il microbioma intestinale e il sistema immunitario.
Questo dialogo incrociato è molto influente nel plasmare la funzione del sistema immunitario dell’intestino ospite e, in definitiva, nello spostare la predisposizione genetica sull’esito clinico. Questa osservazione ha portato ad una rivisitazione delle possibili cause delle epidemie di malattie infiammatorie croniche degli ultimi anni nei paesi industrializzati, suggerendo il ruolo chiave della permeabilità intestinale.
Il team di ricerca di Fasano, aveva già individuato l’aumento dell’espressione della Zonulina nei tessuti intestinali durante la fase acuta della malattia celiaca, una delle malattie associate ad aumentata permeabilità intestinale.
Studi recenti hanno valutato come una barriera epiteliale del piccolo intestino disregolata, “Sindrome dell’intestino permeabile” o definita anche “leaky gut sindrome”, possa essere cruciale nella patogenesi dell’autoimmunità in alcuni individui a rischio di diabete di tipo 1 oltre che alla base della malattia celiaca.
Come valutare la Zonulina
La scoperta di Fasano ci ha permesso di sviluppare un’analisi in grado di misurare la Zonulina nelle feci, la cui concentrazione oltre i limiti è misura diretta della presenza di permeabilità intestinale. Attraverso la raccolta di un semplice campione fecale, è possibile sottoporre a esami di laboratorio il materiale raccolto e identificare uno stato di normale o alterata permeabilità intestinale.
Cosa fare in caso di permeabilità intestinale
In caso di livelli di Zonulina al di fuori dei valori medi di riferimento, il paziente potrà essere sottoposto ad un trattamento dietetico specifico, ad opera di un esperto in nutrizione, per ripristinare struttura e funzionalità della barriera intestinale e di conseguenza un buono stato di salute.
Bibliografia
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