Il Microbiota Intestinale è la comunità microbica che popola il tratto digerente di ogni individuo. Appena dopo la nascita, si instaura un rapporto simbiotico tra tali microrganismi e l’ospite.
Nel corso della vita, numerosi fattori di natura “ambientale” possono incidere sulla composizione del microbiota intestinale.
Dieta e stile di vita rappresentano i principali attori che condizionano tale composizione e su cui è possibile agire, essendo modificabili.
Studi recenti rivelano una connessione tra dieta e microbiota intestinale nello sviluppo delle più importanti patologie cronico degenerative.
Infatti diete squilibrate e poco salutari, favoriscono alterazioni nella funzione e nella composizione della comunità microbica e, attraverso meccanismi complessi, determinano un aumentato rischio dell’insorgenza di malattie cardiovascolari, come l’obesità.
La Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità dal 2010, è il profilo alimentare maggiormente associato a un ridotto rischio di insorgenza di patologie ed a un ottimale stato di salute nella popolazione generale.
I dati sono sempre più concordi nell’ipotizzare un ruolo preponderante delle abitudini alimentari di provenienza Mediterranea nel cambiamento in senso favorevole delle specie batteriche presenti nel nostro intestino, che riflette e spiega, almeno in parte, l’effetto protettivo della dieta nei confronti dell’aspettativa di vita e dell’insorgenza di numerose patologie, tra cui l’obesità.
Quando è presente una modifica quali/quantitativa degli equilibri della composizione della flora batterica intestinale possiamo parlare di Disbiosi Intestinale.
L’alterazione della comunità batterica si ha quando batteri salutari diminuiscono e quelli nocivi aumentano, tale condizione può compromettere la buona funzionalità intestinale con successiva alterazione della produzione di enzimi digestivi e delle normali condizioni biochimiche, relative a pH e vitamine.
Tutto ciò può determinare una risposta infiammatoria aumentata. I villi intestinali non riescono più a garantire il corretto assorbimento dei nutrienti a digestione avvenuta. Alcune macromolecole riescono a oltrepassare la barriera intestinale e, identificate come non self, possono scatenare una risposta immunologica determinando l’aumentata Permeabilità Intestinale.
L’alterazione della capacità di barriera viene denominata sindrome dell’intestino permeabile o “leaky gut” (SAPI o LGS), è a tutti gli effetti un indebolimento delle giunzioni tra le varie cellule della barriera intestinale, e si accompagna ad uno stato infiammatorio cronico.
Infiammazione e permeabilità intestinale sono, quindi direttamente correlate, una causa e conseguenza dell’altra.
Obesità e prevenzione
Numerose patologie, tra cui l’obesità, sono caratterizzate da una risposta infiammatoria cronica, associata a stili alimentari scorretti, disbiosi intestinale e alterazioni nella funzionalità del tratto digerente.
Ad oggi, la Dieta Mediterranea, basata sul consumo frequente di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, semi, frutta a guscio e olio di oliva, rappresenta il miglior metodo di prevenzione nei confronti di malattie cronico degenerative correlate a obesità.
Per questo, dovrebbe essere sempre promossa rispetto ad altri modelli alimentari squilibrati come alcune diete “occidentali” che hanno preso campo a causa della globalizzazione.